INTERVISTA A GIORGIO LONGHI, OSPITE DEL FINS UP CAMP 3

Proseguiamo nella carrellata di ospiti che contribuiranno ad aumentare il prestigio del Fins Up Camp 3 che partirà il primo settembre.

A San Cassiano ci sarà un gradito ritorno. Trattasi di Giorgio Longhi già presente lo scorso anno.

Longhi è attualmente head coach dei Warriors Bologna e della nazionale under 19 ed ha accettato con immenso piacere di tornare alla manifestazione organizzata dalla Dolphins Ancona Academy volta a scovare e forgiare i futuri giocatori dei GLS Dolphins Ancona.

Coach anche quest’anno al Fins Up Camp 3…
«E’ già. Ho avuto modo di vedere con i miei occhi lo scorso anno quanto è ben preparato il camp. E poi i Dolphins stessi sono ormai una delle migliori realtà italiane nella formazione di giovani giocatori di fooball. Un autentico punto di riferimento e con degli ottimi coach. Tanto che Andrea Polenta entrerà nel coaching staff della mia under 19 e molte altre personalità Dolphins assumeranno altri incarichi. Ma attendiamo le ufficialità per parlare degli altri. Figuriamoci dunque se non torno quindi con piacere».

Tratterà lo stesso argomento dell’anno scorso?
«Diciamo di sì. Spiegherò ai ragazzi quali caratteristiche servono per essere scelti dalle nazionali di categoria. Caratteristiche tecniche e tattiche. Ma soprattutto comportamentali». Qualche novità? «Spiegherò anche come si accede ai programmi di reclutamento internazionali, i quali potrebbero dare accesso ai campionati nord americani o al college. Non è un obbligo passarci attraverso le nazionali, ma è chiaro che sono un’ottima vetrina per farsi notare».

Lo scorso anno ha notato cali di concentrazione nei ragazzi mentre la ascoltavano?
«Beh chiaro. L’intervento è stato fatto dopo pranzo e tutti avevano mangiato troppo» afferma scherzosamente Longhi che poi prosegue «In realtà tornando seri ho notato una concentrazione massima. Ed il perché è molto semplice. Il football lo si può praticare solo con estrema passione. Non puoi farlo tanto per fare sport. Le partite in una stagione sono sempre poche mentre gli allenamenti sono tanti. Serve dedizione e sacrificio. Senza passione uno molla subito come capita sempre negli sport di contatto. L’interesse, quindi, è massimo da parte dei ragazzi».

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